Condividere, collaborare, cooperare e comunicare. La scuola si fa attiva

Significato

Dividere, spartire insieme con altri; anche, avere in comune con altri

Significato

Contribuire con altri alla realizzazione di un progetto, di un’opera; partecipare a un’attività comune, specialmente di tipo intellettuale

Significato

Operare insieme con altri; contribuire con la propria opera al conseguimento di un fine.

Significato

Dal latino: communicare, mettere in comune, derivato di commune, propriamente, che compie il suo dovere con gli altri, composto di cum insieme e munis ufficio, incarico, dovere, funzionerare insieme con altri; contribuire con la propria opera al conseguimento di un fine.

Scuola attiva con le tecniche Freinet

Celestin Freinet è stato uno dei più grandi educatori del secolo scorso. Ha trasformato la scuola in un luogo in cui i bambini e gli insegnanti condividono tempi, spazi e attività. Le principali parole-chiave nella pedagogia Freinet sono: condivisione, collaborazione, cooperazione e comunicazione.

Il processo di insegnamento viene attivato dalle domande dei bambini o da eventi e vissuti che li vedono protagonisti. La giornata di scuola inizia con un’attività chiamata, in francese, “Entretien”, in italiano possiamo pensare ad un momento di “conversazione”. I bambini si prenotano per portare all’attenzione del gruppo classe il racconto di una loro esperienza particolarmente significativa. Questo darà origine a percorsi di approfondimento. Ad esempio, il racconto di un bambino che porta le foto di un viaggio in Marocco, fatto dal suo papà, può trasformarsi in una ricerca geografica o scientifica.

Nella pedagogia Freinet non si trasmettono delle nozioni, ma si crea quella che viene chiamata la cultura vivente della classe. Tra le varie tecniche che si possono utilizzare ci sono delle produzioni scritte, come il testo libero o artistiche (musica, arte, teatro…). Gli alunni possono anche dedicarsi ad attività di ricerca. Per fare questo si possono coinvolgere i bambini nello studio dell’ambiente o in una uscita. Lo scopo è quello di stimolare l’attitudine alla formulazione di domande, che sono la base di un’attività di ricerca. Il bambino viene costantemente invitato a porsi domande per interrogare la realtà e ad approfondire una conoscenza pregressa o un desiderio di aumentare il proprio bagaglio culturale. Lo stesso principio viene anche utilizzato per la ricerca libera in matematica. Gli alunni si trovano a risolvere dei veri e propri rompicapi oppure creano loro stessi dei percorsi matematici, attraverso numeri, lettere o codici.

Tutto quello che viene prodotto dai bambini, viene poi reso pubblico. Il percorso di apprendimento nasce da una condivisione che poi evolve in collaborazione e cooperazione per approdare alla comunicazione. Dalla biblioteca di classe alle conferenze o il giornalino di classe, la cultura generata dal gruppo classe viene comunicata all’esterno.

Ho provato a portare nelle mie classi le tecniche Freinet. Insegnando inglese, scienze e geografia, ho puntato molto sull’attività di ricerca. Attraverso l’interesse verso un determinato argomento, i bambini hanno avviato le loro ricerche. Vi porto l’esempio della classe quarta.

Il lavoro step by step

Una volta individuato l’argomento da approfondire, i bambini si ritrovano nel loro piccolo gruppo e scrivono sul foglio di brutta copia tutto ciò che già conoscono in merito.

Una volta raccolte tutte le conoscenze pregresse, i bambini iniziano a porsi delle domande. Se, ad esempio, stanno lavorando su una ricerca sul leopardo delle nevi potrebbero scrivere: dove vive? Qual è la sua dieta? È in pericolo di estinzione? Perché?…

Queste domande saranno la pista per approfondire attraverso l’uso di: libri di testo, enciclopedie portate da casa, il web…

A questo punto ci addentriamo nel cuore della ricerca. I bambini raccolgono il materiale (dovranno sempre citare la fonte da cui hanno attinto per scrivere il loro elaborato) e iniziano a leggere e ad analizzare i contenuti in base a ciò che interessa.

Una volta terminato il lavoro di ricerca, lo si legge al gruppo classe per poter avere un feedback. Ci si concentra sulla struttura del testo e sul tipo di contenuti presentati.

In questa fase, noi abbiamo ripreso in mano la nostra tabella in excel in cui avevamo definito i gruppi di lavoro e l’argomento di interesse (gli animali) e abbiamo aggiunto una colonna in cui abbiamo, brevemente, annotato il riscontro sul lavoro svolto.

Ora siamo certi che il lavoro è stato ben fatto ed è giunto il momento di copiare in bella sul quaderno.

Alla fine di tutto questo lavoro, si può passare ad un elaborato in digitale per la pubblicazione. Noi abbiamo creato un padlet in cui sono presenti tutte le ricerche dei gruppi di bambini.

Eccoci alla fase più interessante! I bambini si sono esercitati a scuola a tenere una piccola conferenza che poi avrebbero tenuto a casa. Hanno avuto accesso al padlet e hanno presentato la loro ricerca.

A casa hanno presentato il loro lavoro e hanno invitato la famiglia (o chi ha ascoltato) a compilare una piccola griglia di valutazione.

A scuola hanno riproposto l’esposizione e il gruppo classe, insieme alla maestra, ha espresso il parere valutativo. Questo ha permesso ai bambini di approcciare ad un percorso in piena condivisione di tutte le fasi di lavoro, dalla pianificazione iniziale alla valutazione finale.

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